I contenuti possono essere citati come: Sacchetti, S. (2021). La vitalità delle persone, delle organizzazioni, dei territori. Position paper preparato nell'ambito del progetto: Il sistema di istruzione musicale in Provincia di Trento - Sviluppare spazi creativi per le scuole, le comunità e i musicisti attraverso le collaborazioni ed il networking. Università degli studi di Trento.


Tradizionalmente, l'idea di vitalità ha riguardato le scienze naturali e mediche, poiché ha a che fare con la capacità di un organismo di rimanere vivo e di prosperare. Le piante sono vitali se possono mettere radici profonde così da trovare autonomamente il nutrimento di cui hanno bisogno per crescere. O piuttosto se possono legare le loro radici a quelle di altre piante, cooperando, con l'intento di integrare le esigenze l'una dell'altra. Allo stesso modo, seguendo questa linea di ragionamento, possiamo considerare ciò che definisce la vitalità delle persone, delle organizzazioni e dei territori ( Sacchetti, position paper  e Sacchetti, Sustainability Webinar 2022 - eng ). 
La definizione di vitalità, filo rosso del progetto di ricerca, si basa su elementi di relazionalità, inclusione ed espressione creativa. Contestualizzata all’interno del sistema scolastico musicale della Provincia di Trento, l'idea di vitalità pone le basi concettuali per lo studio del sistema delle scuole di musica locali. 

L'obiettivo è quello di fornire un metodo comune volto a catturare la capacità del sistema di istruzione musicale di trasformarsi nel tempo, a sostegno di ciò che musicisti, utenti e finanziatori identificano come educazione musicale di qualità, nonché dello sviluppo della musica come arte.
L’idea di fondo è che affiancando considerazioni di sostenibilità artistica a quelle educative e didattiche, il sistema musicale possa offrire un contesto favorevole all'autorealizzazione di musiciste/i e allieve/i, anche a supporto delle teorie di autodeterminazione (che associano questo esito all'espressione della creatività e alla partecipazione, al bisogno di autonomia, relazionalità e competenza delle persone). Inoltre, ciò diventa un metodo per apprezzare le caratteristiche che vanno a vantaggio (o a svantaggio) delle organizzazioni e dei territori e il loro potenziale rispetto alla capacità di generare cambiamento (nel sistema delle scuole di musica in questo caso) verso ciò che risulta essere desiderabile per le comunità di interesse (allievi, musicisti, enti finanziatori, altri attori della comunità locale). 

UNA DEFINIZIONE

"La vitalità è la capacità di un attore o di una collettività di attori di realizzare ciò che è desiderabile, ossia di mettere in atto una serie di azioni finalizzate alla creazione degli eventi compatibili con tali obiettivi, attraverso azioni autodeterminate ed il coordinamento efficiente delle risorse disponibili.​"

Sacchetti, S. (2021). La vitalità delle persone, delle organizzazioni, dei territori. Position paper preparato nell'ambito del progetto: Il sistema di istruzione musicale in Provincia di Trento - Sviluppare spazi creativi per le scuole, le comunità e i musicisti attraverso le collaborazioni ed il networking. Università degli studi di Trento.

Gli ambiti di attività

Fonte: Sacchetti, S. (2021). La vitalità delle persone, delle organizzazioni, dei territori. Position paper preparato nell'ambito del progetto: Il sistema di istruzione musicale in Provincia di Trento - Sviluppare spazi creativi per le scuole, le comunità e i musicisti attraverso le collaborazioni ed il networking. Università degli studi di Trento. 

Il progetto intende la vitalità come una condizione multidimensionale, ​che riguarda le attività educative e la socialità che da esse deriva per allievi e insegnanti, ma anche le attività artistiche con le loro reti relazionali e di collaborazione. Nelle scuole di musica, la dimensione educativa infatti si nutre anche dell’esperienza artistica degli insegnanti, del loro saper fare musica in qualità, ad esempio, di compositori, arrangiatori, performer.
Trattando di diverse sfere di attività, il progetto studia come avviene il coordinamento delle risorse necessarie alla loro realizzazione, quali siano gli strumenti di cui si dota il modello organizzativo, in che misura si utilizzano pratiche partecipative e di coinvolgimento piuttosto che di autorità, e di come viene utilizzato lo scambio sui due mercati principali (quello del lavoro e quello della produzione di servizi). 

Il progetto di ricerca guarda al sistema musicale come una risorsa trasversale per rispondere a bisogni culturali, sociali ed economici

La maggior parte degli studi sul sistema musicale hanno preso in esame singole esperienze, oppure si sono concentrati sul modello educativo. Ad oggi, fatta eccezione per alcuni lavori esplorativi, non esiste uno studio del sistema delle scuole musicali, delle sue sfide, limiti, competenze necessarie e potenzialità non sfruttate che potrebbero trovare risposta nello sviluppo dei legami di rete e di modalità di cooperazione

Il progetto di ricerca mira a mettere in evidenza vantaggi, limiti e opportunità per le scuole, i musicisti, gli allievi e per gli altri attori del palcoscenico musicale trentino, valorizzando l’intero sistema come asset trasversale ad una serie di bisogni individuali e collettivi. 

L'obiettivo è quello di fornire una chiave di lettura comune volta a capire le capacità del sistema di istruzione musicale e delle sue organizzazioni di trasformarsi nel tempo a sostegno di:  

ciò che musicisti, allievi e finanziatori identificano come formazione musicale di qualità;  

• dello sviluppo della musica come esperienza artistica;

• dell'all'autorealizzazione di musicisti e allievi, anche a supporto delle teorie di autodeterminazione che associano questo esito all'espressione della creatività e in particolare al bisogno di autonomia, relazionalità e competenza delle persone.

Tra i risultati che si vogliono raggiungere vi è lo sviluppo di un nuovo approccio teorico-concettuale per apprezzare e valutare le caratteristiche (a vantaggio e svantaggio) del settore dell’istruzione musicale nel suo complesso, ed il loro potenziale di generare “vitalità” e benessere per la comunità. Infine, si intende costituire un Osservatorio partecipato di accademici e stakeholder del settore che porti alla formazione di una comunità di interesse internazionale. 

In Trentino sono numerose e diversificate le organizzazioni tra non profit e profit che offrono servizi di formazione musicale. Una realtà unica rispetto al resto del Paese per un motivo in particolare: il Trentino ha sviluppato un sistema in cui l’istituzione provinciale nel settore pubblico e le organizzazioni di terzo settore nel privato, coordinano le proprie risorse in maniera sistematica con l’obiettivo di massimizzare l’accesso alla formazione musicale nella comunità, su un territorio costituito da zone urbane e rurali, a tratti piuttosto isolate per via della morfologia territoriale. 

Nello specifico nel 1987 la Provincia autonoma di Trento ha istituito il Registro delle Scuole Musicali Trentine, cui possono iscriversi le organizzazioni che aderiscono all’Ordinamento didattico provinciale. Sul territorio esistono, poi, altre organizzazioni che si occupano di forme di educazione musicale o di altre attività legate alla musica, che non sono iscritte al Registro, non sono vincolate ad esso e non ricevono sostegno pubblico. L’adesione all’Ordinamento, da un lato, fornisce garanzie nel settore della formazione ed altri vantaggi. Dall’altro, dove c’è il rischio di un’eccessiva standardizzazione, la ricerca ipotizza possa esserci la presenza di un collo di bottiglia nel sistema, identificato con il rischio di limitare la dimensione artistico-creativa e la potenziale innovazione delle persone che in esso agiscono (per esempio musicisti e allievi) impattando così sulla loro motivazione. 

Le collaborazioni con altri attori possono migliorare sia l’interazione e il feedback con le organizzazioni del settore pubblico, sia le capacità endogene del settore di cooperare e innovare attraverso la messa in rete di competenze e risorse, anche a livello extraterritoriale. 

Risultati

FASE 2 e FASE 3

La seconda fase (autunno 2021) prevede:

I)  la somministrazione di survey ad insegnanti e allievi (>14 anni o ai familiari se < 14 anni);   

II) la realizzazione di interviste approfondite e focus group con gli insegnanti delle scuole di musica; 

III) la raccolta di narrative prodotte dagli allievi più giovani.

La terza fase (2022) si articolerà nello studio del modello organizzativo.

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Su proposta della Federazione dei corpi bandistici del Trentino, in occasione dei 70 anni di attività, è stato svolto uno studio sul ruolo delle bande nella comunità trentina. I risultati della ricerca, condotta dalla prof.ssa Silvia Sacchetti e dal prof. Mario Diani del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università di Trento, sono stati presentati durante il convegno "Il senso di fare banda oggi: una fotografia a colori" del 2 ottobre 2021 (dal minuto ​46' 07'').
E' possibile consultare la presentazione ppt dell'evento.